TERAMO – I crediti inesigibili della Tia del periodo 2007-2009? Il milione e 300mila euro che non sono entrati nelle casse della municipalizzata per colpa degli evasori e in parte delle imprese chiuse? Sono solo la punta dell’iceberg, sulle tasche dei teramani ‘virtuosi’ pende una spada di Damocle ben più grave nel futuro nemmeno tanto remoto: 13 milioni di euro di morosità accumulata, oltre 3 milioni all’anno, dal 2010 al 2014. Lo ha denunciato nell’ultimo consiglio comunale il consigliere Alfonso Di Sabatino Martina nella sua dichiarazione di voto al Pef della Team, preoccupa il presidente della VII Commissione garanzia e controllo, Maurizio Verna, se è vero che ne fa argomento da approfondire in una apposita riunione convocata per martedì mattina. Oggi Dodo torna sull’argomento per delinerane i contorni drammatici: «Il problema non è purtroppo il drammatico peso dell’annualità 2007-2009 di 1,2 milioni, il problema è il drammatico peso di tutte le annualità successive, un problema purtroppo pesantissimo che si abbatterà sulle tariffe di tutti i successivi anni – aveva detto in consiglio il leader di Teramo Soprattutto -». Che era entrato anche nei dettagli del problema, sottolineando in soldono l’inerzia di chi avrebbe dovuto fare controlli: «I nostri concessionari della riscossione non fanno il mestiere cui vengono preposti, salvo poi sostenere apoditticamente che la partita è inesigibile: ma quante volte – aveva detto rivolgendosi al sindaco in aula – abbiamo scorso gli elenchi di quei concessionari rendendoci noi stessi stupìti del fatto che c’era gente che conoscevamo e che sapevamo avesse più soldi di noi e a nessuno di coloro fosse arrivata uno straccio di lettera di diffida. Di che cosa stiamo parlando? Quindi qui è la corresponsabilità, c’è una mala gestio comportamentale da parte del concessionario e c’è stata evidentemente una mala gestio anche da parte degli uffici che evidentemente non hanno sollecitato. Non si può pensare di essere immuni da responsabilità nella misura in cui la Team in quegli anni era società gestore, perchè ci sfugge questo: non era il Comune che poteva dar mandato al concessionario, era la Team, era la Team che doveva chiedere "a che punto stai con i soldi che ci devono dare Tizio, Caio e Sempronio?" C’è uno straccio di prova che l’abbia mai fatto la Team?». Da qui un appello alla società di riscossione – che adesso è la Cerin e non più la Soget – affinchè operi un giro di vite nella ‘pressione’ sugli utenti morosi.
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